Cosa sono le aderenze post-chirurgiche
Dopo un intervento chirurgico, la formazione di aderenze è un fenomeno comune e del tutto naturale: fa parte del processo di guarigione dei tessuti. Tuttavia, quando le aderenze diventano eccessive o rigide, possono compromettere la mobilità cutanea, creare fastidio o tensione locale e influire negativamente anche sul risultato estetico dell’intervento.
La fisioterapia dermatofunzionale rappresenta oggi l’approccio più efficace, sicuro e scientificamente validato per prevenire e trattare queste alterazioni tissutali.
Le aderenze sono ponti di tessuto fibroso che si formano tra piani cutanei o sottocutanei dopo un trauma chirurgico, un’infiammazione o un’infezione. Servono a stabilizzare e chiudere la ferita, ma con il tempo possono limitare la normale elasticità dei tessuti, dando origine a:
- sensazione di “tiro” o rigidità,
- dolore localizzato o fastidio al movimento,
- alterazioni estetiche della cicatrice (rilievi, retrazioni, avvallamenti),
- riduzione della microcircolazione e del trofismo cutaneo.
Come agisce la fisioterapia dermatofunzionale
La fisioterapia dermatofunzionale si basa su un approccio scientifico e progressivo, che mira a ripristinare la corretta mobilità tissutale e a migliorare la qualità del tessuto cicatriziale.
Tra le tecniche più utilizzate troviamo:
- Mobilizzazione tissutale manuale, per ridare scorrimento ai piani cutanei e sottocutanei;
- Linfodrenaggio fisioterapico, per ridurre edema e favorire la riorganizzazione del tessuto;
- Terapie fisiche strumentali come la fotobiomodulazione LED o la radiofrequenza a bassa intensità, che stimolano la rigenerazione cellulare e migliorano l’ossigenazione;
- Taping neuromuscolare o vacuum terapia, per mantenere la libertà dei tessuti tra una seduta e l’altra.
Queste metodiche vengono selezionate e combinate in base alla fase di guarigione, al tipo di intervento e alla risposta della paziente.
Quando iniziare il trattamento
Il momento ideale per iniziare la fisioterapia dermatofunzionale post-chirurgica è dopo la completa chiusura della ferita e previa valutazione medica.
Intervenire precocemente — quando il tessuto è ancora in fase di rimodellamento — permette di:
- ridurre la probabilità di formazione di aderenze profonde,
- migliorare la qualità della cicatrice,
- prevenire rigidità e discomfort,
- ottimizzare i risultati chirurgici nel lungo periodo.
In caso di aderenze già consolidate, il fisioterapista dermatofunzionale può comunque agire con protocolli mirati per ammorbidirle e ristabilire la funzionalità tissutale.
Perché scegliere un approccio scientifico
Affidarsi a un percorso guidato da un fisioterapista specializzato in dermatofunzionale è fondamentale.
Solo una figura sanitaria con competenze anatomiche e cliniche può:
- valutare correttamente lo stato della cicatrice,
- scegliere le tecniche adatte alla fase di guarigione,
- lavorare in sicurezza, evitando di danneggiare i tessuti ancora fragili.
Un approccio empirico o estetico non supervisionato può, al contrario, aumentare il rischio di infiammazione o retrazioni.
Ridurre le aderenze post-chirurgiche significa restituire ai tessuti elasticità, comfort e armonia, rispettando i tempi biologici della guarigione.
La fisioterapia dermatofunzionale è oggi la via più sicura, efficace e scientificamente validata per raggiungere questo obiettivo: unisce competenze cliniche, tecniche mirate e ascolto del corpo per accompagnare la pelle nel suo naturale percorso di rigenerazione.

